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Arriva Tata App

Servizio tata per bimbi e ragazzi da 3 mesi a 17 anni, proposto da Progetto 92 e Cooperjob

Scrivi «Tata App», leggi «nuovo servizio a domicilio per bambini e ragazzi dai 3 mesi ai 17 anni di età».
Lo ha ideato e promosso la cooperativa sociale Progetto 92 in collaborazione con Cooperjob, l’Agenzia del Lavoro della Cooperazione Trentina.
È stato presentato stamani alla sede della Federazione in via Segantini ed è destinato a favorire la conciliazione famiglia-lavoro, essere di sostegno ai genitori attraverso l’erogazione di un servizio innovativo e di qualità dal punto di vista della cura e assistenza del bambino, con garanzia del profilo professionale e delle competenze delle baby sitter.
La prima sperimentazione partirà già da questo mese in forma sperimentale a Trento e Besenello.
 
«App – ha spiegato la referente del progetto Daniela Pietrantonio – è un acronimo formato da tre lettere: Affidabile, Preparata, Premurosa. Ci occupiamo della selezione e formazione delle “tate” (o “tati”), e poi incrociamo le esigenze delle famiglie.»
La sinergia tra Progetto 92 e Cooperjob consente di mettere in comune esperienze e saperi per offrire un servizio a tutela della famiglia, sollevandola da oneri di gestione burocratica e preoccupazioni nella ricerca e nella gestione della babysitter.
 
«Creiamo un circuito di lavoro regolare – ha affermato la responsabile Coopercare di Cooperjob Silvia Guazzini – per superare il “nero” che in questo settore è molto presente.»
Per fare questo si è pensato alla selezione e alla formazione delle candidate, all’assunzione diretta e alla gestione contrattuale e contabile del rapporto con la lavoratrice e la famiglia, alla supervisione durante il rapporto di lavoro e alla gestione dei buoni di servizio.
 
«Con questo servizio – ha detto il dirigente dell'Agenzia per la famiglia Luciano Malfer – si introduce una opportunità in più per la famiglia, e si regolarizza un mercato che già esiste. Con i voucher veniamo incontro alle esigenze delle famiglie.»
Il costo della regolarizzazione del rapporto di lavoro non si scarica sulle famiglie, che pagheranno da 12 a 14 euro l’ora la “tata”. Che, con i buoni di servizio, possono abbattersi anche di 5 euro l’ora.
 
«Le nostre babysitter hanno approfondito, frequentando un corso di formazione, la sicurezza domestica, il pronto soccorso pediatrico– ha aggiunto il direttore di Progetto 92 Roberto Vettori – e la gestione delle emergenze, le linee educative e di intervento sulla base dei bisogni dei bambini nelle diverse fasi di sviluppo e di crescita e appreso spunti per attività creativo-manuali, di musica, di racconto e lettura di fiabe, di cucina, di giochi espressivi in casa e all’aperto.
«Inoltre le aspiranti Tate hanno qualifiche professionali ed esperienze pregresse nel settore educativo o della cura e custodia.»
 
Da sottolineare anche l’aspetto inter-cooperativo, evidenziato dal direttore della Federazione Carlo Dellasega.
«Questo servizio arricchisce l’offerta per le nostre famiglie, e ci aiuta a rendere questa comunità ancora più civile.»
 
«Infine – ha concluso il presidente della cooperativa Progetto 92 Paolo Mezzena, – il servizio può dare l’opportunità a tanti studenti di fare una esperienza di lavoro, contribuendo quindi in maniera importante alla loro formazione.»

Fonte News

Data di pubblicazione
08/11/2013
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Pubblicato il: Venerdì, 08 Novembre 2013 - Ultima modifica: Giovedì, 08 Marzo 2018

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