

1 settembre 2017
Approvati in via preliminare i criteri e le modalità di attuazione del nuovo strumento. "L’attuazione dell’assegno unico rappresenta per le politiche sociali provinciali una svolta che proietta il Trentino tra le realtà più avanzate non solo a livello nazionale ma anche europeo. L’assegno unico, infatti, non è un semplice strumento di razionalizzazione dell’esistente, ma costituisce una risposta innovativa e agile ai bisogni espressi dalle persone e delle famiglie residenti sul nostro territorio. Esso non potrebbe esistere senza l’esperienza maturata in decenni di intervento e al tempo stesso si propone di superare le criticità manifestatesi in passato" con queste parole il vicepresidente Alessandro Olivi ha presentato i criteri di attuazione dell'assegno unico, il nuovo strumento messo a punto dalla Provincia per il contrasto della povertà. Si tratta di una misura "universalistica", che consente a tutti i nuclei familiari di raggiungere una condizione economica sufficiente a soddisfare l'insieme dei propri bisogni. Oggi la Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente ed assessore allo sviluppo economico e lavoro, ha approvato in via preliminare i criteri e le modalità di attuazione della legge che istituisce l'assegno unico. Due le "voci" o quote che lo compongono, e che si possono ritrovare insieme o anche separatamente: una quota finalizzata a garantire il raggiungimento di un livello di condizione economica sufficiente al soddisfacimento di bisogni generali della vita; una quota diretta a sostenere la spesa necessaria al soddisfacimento di bisogni particolari della vita, quali, tra l'altro, la cura, l'educazione e l'istruzione dei figli, l'assistenza di soggetti deboli - invalidi o non autosufficienti - e l'accesso a soluzioni abitative idonee. Le risorse destinate sono all'incirca 75 milioni di euro. Sono previsti anche dei vincoli di condizionalità, per stimolare i beneficiari ad attivarsi per uscire dalla situazione di indigenza. In particolare chi manifesta una maggiore potenzialità a trovare un’occupazione, stipula con l'Agenzia un Patto di Servizio; gli altri sono tenuti a partecipare ad attività di volontariato e cittadinanza attiva. Il mancato rispetto della condizionalità comporta interruzione dell’erogazione e impossibilità a presentare domanda per un periodo di tempo commisurato alla gravità della violazione.
Già presentando il regolamento nello scorso giugno si era affermato che parole chiave del nuovo strumento sono universalità, equità ed efficienza. Universalità perchè l'assegno unico provinciale interpreta l'ambizione di una misura che sostiene l'individuo come persona e come appartenente ad un nucleo familiare senza un approccio categoriale. Equità perchè riscrive la positiva esperienza fino ad oggi maturata dalla Provincia nelle politiche sociali di carattere economico, accentuandone ancor più la connessione con un rigoroso accertamento del bisogno economico che continua ad avvenire attraverso lo strumento dell'ICEF, con soglie e criteri di determinazione che tengono conto delle caratteristiche degli specifici bisogni che l'assegno unico va a sostenere. Efficacia perchè ogni quota costituente l'assegno unico mira a garantire sostanziale cittadinanza sia per le categorie ecomicamente più deboli (sostegno al reddito), sia ai nuclei familiari appartenenti anche al ceto medio per il riconoscimento dell'impegno che le famiglie mettono nella cura e nel percorso di crescita culturale e scolastica dei figli.
Le risorse e i beneficiari Entrando ora in un maggior dettaglio l'assegno unico in prima applicazione sarà formato dalle seguenti quote:
1. Quota di sostegno al reddito
2. Quota a sostegno del mantenimento dei figli
3. Quota a sostegno dei servizi per la prima infanzia
4. Quota a sostegno dei componenti invalidi e civili
Chi e come può presentare domanda |
(gz) |