

La quinta versione del Piano Integrato delle Politiche Familiari si esprime in dieci macro aree (servizi alla persona e alla famiglia; tasse, tariffe e tributi; community care; politiche della casa; urbanistica e ambiente; cultura, sport e tempo libero; tempi del lavoro, della città e della famiglia; solidarietà nazionale ed internazionale; energia) in cui confluiscono 160 progetti operativi (avviati o in fase di implementazione).
Il Piano permette all'intera Amministrazione di lavorare con una stessa metodologia e con le stesse procedure e tutte le attività che vedono coinvolti gli amministratori sono trattate con criteri di trasversalità e compartecipazione che viene estesa a tutti i soggetti protagonisti e cerca sempre più la partecipazione dei destinatari che diventano essi stessi, dove possibile, soggetti attivi.
Queste collaborazioni consentono di progettare, sperimentare e verificare i progetti promuovendo l'azione di sviluppo di attività di rete con altre realtà non troppo dissimili da quella del comune di partenza.
L'idea del nuovo Piano, è quella di percorrere insieme ad alcuni "piccoli" Comuni, l'interesse per un lavoro di rete super visionato dal mondo accademico e dell'associazionismo familiare, anche se una parte delle iniziative raccolte nel documento ha una valenza generale dove il loro impatto sulla famiglia è "indiretto", ma contribuiscono a creare un insieme sempre più ricco di operatività eterogenea che si completa nell'insieme.