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Cercasi Agenda Digitale per l'Italia

Al Forum di Trento il prossimo 11 novembre intervengono Alfonso Fuggetta, Peter Kruger, Guido Scorza e Gigi Tagliapietra

Quasi un anno fa un gruppo di professionisti, manager, ricercatori, imprenditori, docenti pubblicò a pagamento su una pagina del Corriere della Sera la denuncia secondo cui l’Italia era tra i pochissimi paesi al mondo a non avere una “agenda digitale”. Il gruppo chiese con forza a politici ed amministratori di colmare questa lacuna che pregiudicava le opportunità di sviluppo del nostro paese. In poche ore l’appello fu sottoscritto da migliaia di persone. Fu un esempio inedito di azione di “governance” promossa dalla società civile. Che effetti ha prodotto quell’appello? Quali sono oggi gli elementi chiave di una Agenda Digitale per l’Italia? Ne discutono alcuni dei promotori della iniziativa in occasione di Igf Italia 2011 che si terrà a Trento dal 10 al 12 novembre 2011.

Agenda Digitale è il progetto lanciato per raccogliere idee di innovazione e proporle a tutte le forze politiche, nessuna esclusa. L'iniziativa – partita dalle pagine del Corriere della Sera – voleva rendere pubblico il progetto e, per 100 giorni, sul sito di Agenda Digitale raccogliere e proporre iniziative, idee e soluzioni concrete allo sviluppo di Internet e della tecnologia nel nostro Paese.
I promotori, circa un centinaio, appartenevano al mondo dell'imprenditoria digitale (e non), del giornalismo, dello spettacolo, della musica e della politica, tra cui Stefano Quintarelli, l'ad di Telecom Italia Franco Bernabé, quello di Vodafone Paolo Bertoluzzo, Riccardo Luna, Jovanotti, Fiorello e molti altri. A firmare l'appello anche cittadini meno noti ai quali però sta ugualmente a cuore il futuro dell'Italia.
“Per i giovani – recitava quel manifesto per una nuova Italia - che si costruiscono una prospettiva, per le piccole imprese che devono competere nel mondo, per i cittadini che cercano una migliore qualità della vita, l'opportunità offerta dalla tecnologia è irrinunciabile 

Il XIX secolo è stato caratterizzato dalle macchine a vapore, il XX secolo dall'elettricità. Il XXI secolo è il secolo digitale. La politica ha posto la strategia digitale al centro del dibattito in tutte le principali economie del mondo. Ma non in Italia.”
Nel luglio del 2011 il ministro Romani ha reso pubblici una serie di documenti che fissano percorsi e obiettivi dell'agenda digitale italiana. La “Strategia Digitale” con la quale il governo italiano intende colmare il gap del nostro paese nei confronti dei maggiori paesi europei e nel contempo recepire le indicazioni della Commissione Europea sono contenute nel pacchetto delle direttive sulle telecomunicazioni.
Di fatto, la parte del denaro ricavato dalla vendita delle frequenze sulla banda 800 Mhz (800 milioni) destinati ad adeguare la rete italiana della banda larga è stata destinate a coprire falle del bilancio statale.
Alcuni dei promotori di Agenda Digitale saranno all’Igf 2011 di Trento nella giornata di venerdì 11 novembre 2011: l’appuntamento è per le ore 9 presso la Sala B delle Gallerie di Piedicastello.

Per leggere il programma, cliccate qui di seguito su IGF.

Data di pubblicazione
19/10/2011
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Pubblicato il: Mercoledì, 19 Ottobre 2011 - Ultima modifica: Giovedì, 08 Marzo 2018

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