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Conguaglio IMU dicembre: quanto costerà?

A gravare principalmente sulle tasche degli italiani sarà infatti il conguaglio di dicembre, per il quale si attendono rialzi fino al 130%.

L’acconto dell’imposta municipale unica, versato a giugno, non rappresenta certamente lo sforzo maggiore che i contribuenti italiani, proprietari di casa, dovranno sostenere nel corso dell’attuale anno. A gravare principalmente sulle tasche degli italiani sarà infatti il conguaglio di dicembre, per il quale si attendono rialzi fino al 130%, e non solo.

Grazie alla decisione del governo, che ha scelto di non ritoccare le aliquote base dello 0,4% e dello 0,76% grazie alle rispettate attese di quanto incassato a giugno con l’acconto, i contribuenti italiani possono inoltre cercare di prevedere quanto andranno a pagare nel mese di dicembre, facendo riferimento a quanto stabilito dai Comuni nel corso delle ultime settimane.

Cerca di riepilogare quanto accadrà un recente articolo de Il Sole 24 Ore, a firma di Saverio Fossati, dove si ricorda come l’acconto “è stato pagato con le aliquote base, quindi la metà di quanto sarebbe dovuto senza ritocchi da parte dei Comuni. Esisteva comunque la possibilità di abbassarsi sulle aliquote nel frattempo deliberate, particolarmente se più basse di quelle di legge ma, a parte il fatto che si è trattato di ben poche eccezioni, il non facile approccio alla nuova imposta ha sconsigliato i più ad avventurarsi in calcoli che, peraltro, avrebbero potuto essere smentiti da ripensamenti successivi da parte dei municipi”.

Ne è conseguito un risultato secondo le previsioni, e un risultato che è di parecchio inferiore alla metà di quanto dovuto, visto e considerato che nei grandi centri il peso dell’imposta farà sentire i suoi aggravi maggiori: d’altronde, basti considerare come un incremento dallo 0,4% allo 0,5% equivale a un incremento di imposta del 25%: in altri termini, chi ha pagato 100 euro a giugno pagherà 200 a dicembre.

“Il gioco” – prosegue Il Sole – “all’apparenza oscuro, è presto spiegato: con un’imponibile di 100.000 euro e l’aliquota base dello 0,4 per cento, l’imposta, al netto della detrazione fissa di 200 euro, è pari a 200 euro, quindi a giugno se ne dovevano pagare 100. Ma con l’aliquota definitiva dello 0,5 per cento l’imposta sale a 500 euro: tolte detrazione e acconto, ne restano ancora 200 da versare”.

Per quanto ovvio, più alta è la base imponibile e meno si sentirà la differenza: la detrazione è infatti fissa, e incide di più sulle imposte basse. Ma facciamo qualche esempio, con il nuovo aiuto del quotidiano economico finanziario italiano.

“Partiamo da Milano” – ricorda Il Sole – “dove per l’abitazione principale (unica tra le gradi città italiane) è rimasta l’aliquota base dello 0,4 per cento: il saldo, in questo caso, non riserva sorprese. Ma sulle altre abitazioni la mazzata si sente, eccome: per la casa sfitta è quasi il doppio, da 524 a 938 euro mentre per le case affittate è “solo” il 52% in più. Va però ricordato che (a differenza di chi affitta) la casa sfitta beneficia della scomparsa dell’Irpef sui redditi fondiari, in media da 200 a 400 euro. Tra l’altro, a Milano lo sconto per le abitazioni concesse in locazione riguarda anche i contratti “di mercato”, mentre nella maggior parte degli altri casi è limitato ai soli contratti “concordati”, quelli con canoni che sono il risultato della trattativa tra associazioni dei proprietari e sindacati degli inquilini e sono inferiori a quelli liberi”.

Fortunatamente, non tutti i Comuni hanno seguito questa strada: “Trieste, per esempio, ha addirittura abbassato l’aliquota per l’abitazione principale, anche se di poco: quindi a dicembre si pagherà un po’ meno: nell’esempio, 10 euro in meno. E anche nelle altre aliquote è stata un po’ meno severa. Ma Cagliari, Torino, Roma, Napoli, Firenze e Bologna hanno da subito scelto la via della stangata: tutte con aliquota ordinaria all’1,06 per cento. Il risultato sarà quindi un incremento del versamento di giugno, che in molti casi è stato già pesantissimo, di una percentuale vicina all’80 per cento” – conclude il quotidiano.

Ma come difendersi dal caro-Imu? Le strategie di difesa non sono tante, ma è bene seguire gli unici tentativi di protezione dall’aggravio delle imposte, domandando ai consulenti se nei Comuni in cui si trova l’immobile sono stati adottati provvedimenti per particolari categorie, come ad esempio le aliquote ridotte per le case affittate.

Fonte: http://www.vostrisoldi.it

Data di pubblicazione
25/07/2012
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Pubblicato il: Mercoledì, 25 Luglio 2012 - Ultima modifica: Giovedì, 08 Marzo 2018

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