

Una “card” del tutto simile a quella in possesso ai soci delle Famiglie Cooperative. Non dà diritto a sconti ma permette di acquistare gratuitamente generi alimentari e di prima necessità. Il nuovo strumento è riservato alle persone e ai nuclei familiari della valle di Fiemme più deboli a rischio esclusione sociale.
<<Il sostegno economico – spiega Michele Tonini, dei servizi sociali della Valle di Fiemme – esisteva in passato sotto forma di buoni spesa. Fino a oggi le Cooperative e la Comunità di valle avevano collaborato in maniera informale e su situazioni specifiche, concordando di volta in volta modalità, qualità e tempistiche. Il Servizio Sociale, di fronte al tendenziale aumento di richieste ha voluto formalizzare l’accordo adottando una carta prepagata che dà diritto a ricevere gratuitamente alimenti e prodotti per la persona. In questo modo – sottolinea Tonini – si garantirà che il denaro messo a disposizione dai Servizi Sociali non venga utilizzato per spese futili, ma soltanto per l’acquisto di beni di sostentamento. Con tessere prepagate si tutelerà la privacy dei soggetti coinvolti. Inoltre la collaborazione con le Famiglie Cooperative garantirà gli interventi economici abbiano una ricaduta sul territorio di riferimento e che il denaro concesso con la carta prepagata sia speso sul territorio di appartenenza>>.
L’iniziativa pilota della Comunità di Valle non significa avere a disposizione un bancomat con cui acquistare liberamente nei punti vendita della Cooperazione. Attualmente famiglie e persone in difficoltà devono necessariamente fare riferimento ai Servizi sociali dove espongono il loro caso. Saranno le assistenti che, dopo aver valutato gli effettivi bisogni delle persone, elaboreranno un progetto con finalità di risolvere il problema. Tra le varie iniziative si inserisce la carta prepagata che dà diritto all’acquisto nei vari punti vendita delle Famiglie Cooperative. L’ammontare della somma mensile è variabile in base alle necessità e al numero dei componenti il nucleo familiare.
<<Ultimamente – spiega Tonini – le persone che si presentano ai nostri sportelli sono cresciute. Non siamo in grado di stabilire esattamente la causa del fenomeno. In parte è dovuta al ridursi al ridursi produttivo della previdenza integrativa di accompagnamento che era assegnata in maniera automatica. Poiché tale struttura vale per quattro mesi e può essere richiesto solo quattro volte, molti degli assistiti si rivolgono ora agli sportelli della Comunità. Sicuramente la crisi attuale spinge le persone a chiedere un aiuto ma ci sono anche le nuove dipendente come quella del gioco. Buona parte delle persone straniere, regolarmente residenti in valle ma ci sono anche trentini che per vari motivi si trovano in difficoltà. C’è da dire che i nostri compaesani manifestano maggiore difficoltà a rivolgersi a un’assistente sociale e quindi nascondono il bisogno o cercano aiuto tra parenti e amici>>.
Fonte: Trentino.