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Ecco le aziende per chi ha figli

Le chiamano imprese «children friendly», perché aiutano a far quadrare lavoro e famiglia. Asili, baby sitting e visite pediatriche: le società all’avanguardia. Hanno già aderito oltre 70 realtà, tra aziende, enti e studi professionali.

Porte aperte ai bambini in azienda, sui binari della conciliazione lavoro-famiglia: si stanno diffondendo in Italia da qualche anno gli asili aziendali, al passo con cambiamenti sociali come la maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro strutturato.
I primi in Italia nacquero negli anni 50; tra questi, gli asili della Olivetti a Ivrea e della Falck a Sesto San Giovanni. Negli ultimi dieci anni diverse medie e grandi aziende, soprattutto nelle città del Centro-Nord, si sono dotate di strutture per l’accoglienza dei figli dei dipendenti. Da un lato, la responsabilità sociale d’azienda, nel solco tracciato dalle prime esperienze di imprenditoria «illuminata»; dall’altro, una maggiore soddisfazione dei lavoratori e la possibilità per l’azienda di non perdere forza lavoro competente alla nascita di un figlio: i motivi del trend family friendly sono vari.
Il panorama italiano comprende asili nido e scuole materne all’interno delle sedi aziendali e ad altri strumenti di work-life balance. Ecco, a seguire, alcuni esempi di un quadro composito.
Il centro d’infanzia della Geox può accogliere 70 bambini e comprende un atelier di pittura e due aree verdi. Nelle giornate «Bambini in Geox», inoltre, i dipendenti possono portare i figli in azienda per farli conoscere ai colleghi. La Selex Sistemi Integrati ospita un asilo e una scuola materna nel proprio quartier generale a Roma; d’estate, invece, i ragazzi dai sette ai quindici anni possono partecipare a soggiorni studio interamente in inglese.
Cariparma punta sull’ecosostenibilità con un asilo a risparmio energetico; si tratta di un ambiente ricco dal punto di vista sensoriale, con particolare attenzione alla polimatericità, grazie ad una varietà di materiali, grane, superfici, sorgenti luminose e arredi.
Uno dei primi asili aziendali in Italia è stato quello della Tod’s, nato nel 1998 nel quartier generale di Casette d’Ete (Fermo). Oggi ospita 30 bambini dai tre ai sei anni e offre lezioni di musica e inglese, uscite didattiche e visite pediatriche.
L’asilo dello stabilimento Fiat Mirafiori si avvale di una collaborazione con la cattedra di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Torino, che supporta lo staff. I bambini possono cimentarsi nell’espressione artistica, nella cucina, nella cura del verde e nelle attività motorie. Vi sono poi le uscite sul territorio: nel 2011 i bimbi hanno visitato il Museo di Scienze Naturali e la Biblioteca Nazionale di Torino.
Diverse le iniziative messe in piedi da Luxottica, che da anni porta avanti un modello di welfare integrativo tra i più avanzati d’Italia. L’azienda ha fatto costruire un asilo a Sedico, nel Bellunese, e l’ha donato al Comune, riservandosi una quota di posti. Un servizio innovativo per migliorare il work-life balance è il babysitting on demand offerto ai dipendenti della sede di Milano. Una particolare forma di conciliazione lavoro-famiglia è partita all’Incubatore LIB di Sesto San Giovanni: i dipendenti possono portare con sé i propri figli nei giorni lavorativi in cui sono a casa da scuola - a Pasqua, a Natale, in estate - per farli partecipare a laboratori gestiti da professionisti.

«Bimbi in ufficio», festa a prova di crisi: chi partecipa

Il 25 maggio molti gruppi apriranno le porte anche ai più piccoli

Anche se c’è la crisi, le imprese non rinunciano a «Bimbi in ufficio». Che cos’è? L’evento che permette ai figli dei dipendenti di visitare le sedi aziendali e vedere dove lavorano i genitori. È promosso dal Corriere della Sera/Corriere Economia in collaborazione con La Stampa e quest’anno è alla 18esima edizione. Il perché non si rinuncia a un momento del genere, è quasi ovvio. «Porta segnali di ottimismo e una ventata di energia- spiega Elena Silva, amministratore delegato di Cohn & Wolfe Italia -. Per questo motivo abbiamo deciso di ripetere il "bimbi day", organizzando un tour con animazione nei nostri open space. Così, lo sciame di ragazzini in movimento tra le scrivanie è in grado di coinvolgere pure chi non ha figli, regalando un sorriso».
La data è il 25 maggio e, nonostante manchi ancora un mesetto, hanno già aderito oltre 70 realtà, tra aziende, enti e studi professionali. Ognuno programma la giornata in modo diverso: Ferrero prevede di mettere in piedi laboratori di cucina con l’aiuto di pasticceri, mentre il gruppo Ermenegildo Zegna punta su intrattenimenti creativi. «La giornata ha come tema principale la creatività - afferma Benedetta Zegna, talent management director di Zegna -. Partendo da una forma di tessuto su un foglio bianco i bambini potranno dare sfogo alla loro fantasia, disegnando forme e colori. Al termine sarà allestita una "mini mostra" per ammirare i capolavori prodotti. L’iniziativa ha lo scopo di avvicinare le nuove generazioni al modo della creatività ed è collegata al nostro impegno verso l’arte con il progetto ZegnArt».
Nel Gruppo Psa Peugeot le attività studiate per i baby-ospiti hanno come filo conduttore la sensibilità ecologica. «Insegneremo come curare una piantina - sottolinea Anna Laura Iacone, direttore delle risorse umane del Gruppo Psa Peugeot Italia - e come adottare comportamenti sostenibili, per esempio risparmiando la carta. La manifestazione durerà tutta la giornata, dalla mattina al pomeriggio, e sarà scandita da tante attività: gli under 5 useranno Pongo e Didò per creare un volante o una ruota e i ragazzini in età scolare inventeranno uno spot per un’automobile». Aperto a tutte le famiglie milanesi con figli è, invece, il «Bimbi in ufficio» dell’Enterprise Hotel in corso Sempione. Si chiama «Pasticci a merenda ...creativamente merendiamo». L’ingresso è gratuito su prenotazione (tel: 02.31818730, mail: sales@enterprisehotel.com). Qui, dalle 5 del pomeriggio del 25 maggio, nel «garden» dell’hotel sarà offerta la merenda della nonna a base di pane, burro e marmellata (o nutella) e prenderanno il via due fantastici workshop. Da scoprire.

Fonte: Corriere della Sera.

Data di pubblicazione
04/04/2012
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Pubblicato il: Mercoledì, 04 Aprile 2012 - Ultima modifica: Giovedì, 08 Marzo 2018

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