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Figli, il Trentino copia la Germania

La sperimentazione del modello tedesco migliora la conciliazione tra famiglia e lavoro. La ricerca nella tesi di laurea di Federica Marino all'Università di Trento.

Il Trentino è capofila in Italia per le politiche familiari e, sebbene l’andamento demografico parli di un deciso calo di natalità in tutti i Paesi europei, risulta essere una delle poche province dove la percentuale delle nascite risulta comunque al di sopra della media nazionale (rispettivamente 1,45 per donna è l’indice locale, mentre di poco superiore al 1,3 quello italiano). Un successo – ottenuto anche grazie a una delle politiche sociali all’avanguardia, perlopiù ispirate quanto predisposto in Germania – per favorire una conciliazione tra impegni familiari e lavoro, che emerge dalla tesi di laurea di Federica Marino, intitolata: <<Equità intergenerazionale e il problema demografico: le alleanze locali per la famiglia in Germania e la situazione in Trentino>>.
Federica, quali sono le cause di questo primato trentino?
Nella nostra provincia, a partire dal 2009, si è iniziato a copiare un progetto tedesco chiamato <<Alleanze locali per le famiglie>>. Si tratta di una trattativa istituzionale, che però le parti sociali in gioco, per predisporre dei servizi efficienti a favore di genitori impegnati in attività lavorativa.
In Trentino, questo progetto si basa su tre distretti (Alta Val Rendena, Val di Non, e Val di Fiemme). La struttura si base di queste <<alleanze>>, prende in considerazione almeno tre soggetti: la famiglia, ovviamente, le istituzioni pubbliche (provinciali e comunali) e gli attori del territorio. Quest’ultimi – principalmente imprese o enti privati – sono quelli che poi mettono in pratica azioni mirate a favore delle favore. Si tratta di asili nido aziendali e giornate lavorative flessibili.
Inoltre, la provincia ha introdotto una certificazione (<<Family Audit, Famiglia e lavoro>>), per premiare le aziende che si mostrano più sensibili alle questioni familiari.
Quali vantaggi comporta questo progetto?
Dal punto di vista locale, l’impatto è rilevante: i vantaggi non riguardano non solo le politiche familiari, ma anche la possibilità di creare un legame forte tra le giovani generazioni e il proprio territorio. Senza contare l’incidenza che comporta nella valorizzazione del territorio trentino. Per le imprese, infine, i vantaggi sono principalmente due: uno di carattere fiscale (possono usufruire di alcune agevolazioni) ed una di tipo produttivo, avvalendosi di dipendenti più motivati.
Per quanto riguarda invece, l’andamento demografico?
È plausibile che queste politiche permettano un riequilibrio demografico. Ma non vi sono dati certi in merito, e quelli provinciali potrebbero anche interpretati come una maggiore stabilità delle famiglie trentine di fronte ad una crisi generale dei matrimoni. Sicuramente, permettono invece di ricreare, in ambito familiare, un’equità di diritti per le giovani generazioni.

Fonte: l'Adige

Data di pubblicazione
18/05/2011
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Pubblicato il: Mercoledì, 18 Maggio 2011 - Ultima modifica: Giovedì, 08 Marzo 2018

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