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Gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014

L’accordo firmato permette di prorogare al 2014 gli interventi attualmente vigenti nella provincia a favore dei lavoratori sospesi da imprese che non hanno diritto alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria ed a favore dei lavoratori disoccupati di età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, che hanno terminato il periodo coperto dall’indennità di disoccupazione o di Aspi.

Firmato oggi su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi, il Protocollo d'intesa fra Provincia autonoma e parti economico-sociali per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga in Trentino per l’anno 2014. L’accordo permette di prorogare al 2014 gli interventi attualmente vigenti nella provincia a favore dei lavoratori sospesi da imprese che non hanno diritto alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria ed a favore dei lavoratori disoccupati di età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, che hanno terminato il periodo coperto dall’indennità di disoccupazione o di Aspi. Ciò fino all’entrata in vigore del Decreto ministeriale che - a differenza di quanto avvenuto fino a quest'anno - dovrà disciplinare a livello statale  i criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga, che dal 2014 sono a carico esclusivo dello Stato. Il Protocollo siglato oggi permette nel frattempo di continuare ad autorizzare gli ammortizzatori sociali in deroga con le stesse modalità e nelle medesime misure previste nei Protocolli del 2013. Le somme complessivamente assegnate ammontano ad euro 8.616.352, di cui, circa euro 5.000.000 potranno essere utilizzate nel 2014 per far fronte alle nuove richieste. "In attesa del preannunciato decreto del Governo - sottolinea l'assessore Olivi - la Provincia, essendosi garantita una disponibilità per il 2014 di circa 5 milioni di euro, stimata come sufficiente per coprire il fabbisogno dei soggetti aventi diritto per l'intero anno, ha deciso di garantire continuità, tempestività e concretezza nell'erogazione degli ammortizzatori in deroga ai lavoratori, in particolare delle piccole e medie imprese. Grazie anche all'oculata gestione delle risorse a nostra disposizione, possiamo dire di avere garantito ai lavoratori del Trentino, anche per il 2014, una protezione maggiore che nel resto del Paese".

Alla firma, oggi, in piazza Dante, la Provincia autonoma con il vicepresidente Olivi, Confindustria Trento, l'Associazione Artigiani e piccole imprese, Confesercenti, l'Unione Commercio, turismo, servizi professionali e piccole imprese, l'Associazione Albergatori e imprese turistiche, la Federazione trentina della cooperazione, la Coldiretti, e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Il Protocollo avrà effetto a partire dal 1 gennaio 2014 e durerà fino all’entrata in vigore della disciplina statale sui criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga.
Come noto fino al 2013 i criteri erano definiti dalle Regioni e Province autonome con accordi con le parti sociali, ma, a partire dal 2014, è previsto che la competenza a definire i criteri da applicare sia esclusivamente del Ministero del lavoro che la attuerà emanando un proprio decreto. 
Questo cambiamento di procedura deriva del fatto che - già a partire dal 2013 - le risorse messe a disposizione dallo Stato non sono più incrementate con risorse regionali e/o provinciali, ma restano esclusivamente a carico dello Stato che, di conseguenza, si riserva anche la competenza a disciplinare i casi ed i criteri di finanziamento degli ammortizzatori stessi. 
E’ bene ricordare, infatti, che gli ammortizzatori in deroga, a differenza di quelli ordinari (cassa integrazione, ASpI, indennità di mobilità), non sono coperti da contributi versati all’Inps dalle imprese e dai lavoratori, ma sono appunto in deroga, cioè eccezionalmente concessi, a valere sulla fiscalità generale, in considerazione del particolare periodo di crisi occupazionale. Dal 2014 è lo Stato a finanziare di volta in volta gli ammortizzatori in deroga e a decidere quando e come finanziarli.
Nelle more dell’emissione del relativo decreto ministeriale, però, la Direzione generale per le politiche attive e passive del lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha inviato il 16 dicembre 2013 a tutti gli Assessori regionali una nota, con la quale autorizza le Regioni e le Province autonome a procedere alla concessione di ammortizzatori sociali in deroga per periodi brevi, comunque non superiori a sei mesi e nel limite delle risorse finanziarie disponibili.
Considerato che il Ministero ha di recente attribuito ulteriori risorse alla Provincia autonoma di Trento per euro 2.947.478,05, risorse che possono essere utilizzate anche nel 2014, il vicepresidente Olivi ha proposto alle parti sociali la sottoscrizione immediata di un protocollo che permetta di continuare ad autorizzare gli ammortizzatori sociali in deroga con le stesse modalità e nelle medesime misure previste nei protocolli del 2013. 
Questo, ovviamente, fino a quando non entreranno in vigore i nuovi criteri ministeriali.
Le somme complessivamente assegnate ammontano ad euro 8.616.352, di cui, circa euro 5.000.000 potranno essere utilizzate nel 2014 per far fronte alle nuove richieste.
Criteri e modalità applicative degli interventi
Anche per l’anno 2014 si utilizzeranno i criteri stabiliti per il 2013 ed, in particolare: 
1. La cassa integrazione guadagni in deroga è autorizzata per un periodo di sospensione dal lavoro non superiore a 400 ore per lavoratore con l’esclusione delle imprese cessate o soggette a procedura concorsuale. Le domande devono essere presentate entro il termine perentorio di 20 giorni di calendario dalla data di inizio della sospensione ovvero, per i periodi di sospensione in corso al 01 gennaio 2014, entro il 21 gennaio 2014.
Per quanto riguarda il regime speciale dell’indennità di disoccupazione per lavoratori sospesi delle imprese artigiane iscritte all’ente bilaterale, nei casi di esaurimento in corso d'opera delle risorse del sostegno al reddito previsto dalla normativa speciale, ovvero di rigetto della domanda da parte dell'Inps per mancanza dei requisiti soggettivi, la domanda di cassa integrazione guadagni in deroga potrà essere presentata entro 90 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento di rigetto dell’Inps.
2. La mobilità in deroga, a far data dall’ 1 gennaio 2014, è riservata ai lavoratori disoccupati di età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, aventi i requisiti per l’iscrizione in lista di mobilità ai sensi della legge 236/1993, ma privi del diritto all’indennità di mobilità nazionale e che abbiano esaurito anche l’indennità di disoccupazione ordinaria/ASpI. Si tratta di lavoratori assunti a tempo indeterminato licenziati per motivi di crisi da aziende piccole che non possono beneficiare dell’indennità di mobilità statale. 
La durata complessiva degli interventi di sostegno del reddito riferita a ciascun lavoratore non può eccedere gli otto mesi.
Per ogni ulteriore informazione le imprese possono rivolgersi all’ufficio orientamento ed inserimento lavorativo dell’Agenzia del Lavoro ed i lavoratori possono rivolgersi al proprio Centro per l’impiego. 
Alcuni dati sul 2013
Tra gennaio e novembre 2013, per la Cig in deroga sono state presentate 384 istanze che, sulla base della classificazione INPS, provengono soprattutto da aziende dell’artigianato, 217, e del terziario, 139 (residuano 27 istanze all’industria e una dell’agricoltura).
Di queste domande, 289 sono state autorizzate, 32 sono state rigettate 41 annullate (l’azienda ha rinunciato e ritirato la domanda) e 22 erano in fase istruttoria. I lavoratori che sono stati riconosciuti idonei al beneficio della Cig in deroga nei primi undici mesi
del 2013 sono 1.000, prevalentemente maschi (580) e cittadini italiani (847). Si tratta in prevalenza di lavoratori adulti tra i 25 e i 49 anni d’età (658). Per settore di provenienza il numero di lavoratori autorizzati è prioritariamente ascrivibile al comparto delle altre attività: dei 1.000 lavoratori autorizzati nel periodo appartengono al terziario in 685. Del secondario complessivamente inteso, sono invece beneficiari di CIG in deroga 315 soggetti (221 industria in senso stretto e 94 delle costruzioni).
Le ore di sospensione autorizzate sono 188.741: 126.170 ore su richiesta di aziende terziarie e le restanti 62.571 del secondario. Per le esigenze espresse dall’artigianato, sono state specificamente autorizzate 58.427 ore di cui 10.736 per aziende che operano nel comparto dei servizi, 34.152 per l’artigianato manifatturiero e 13.539 per le costruzioni.
Con riferimento alla Cig in deroga va rilevato che nel 2013 con il protocollo d’intesa entrato in vigore il primo febbraio 2013 (DGP 173) sono state introdotte nuove “regole”: il limite delle 200 ore massime per lavoratore a partire dal 7 gennaio 2013 (fino a tutto il 2012 il periodo massimo di ore richieste poteva attestarsi a quota 1.040 ore); l’esclusione delle imprese cessate o soggette a procedura concorsuale; l’esclusione delle imprese che, nel triennio 2010-2012 hanno avuto una media di ore autorizzate per lavoratore dipendente sospeso superiore a 500 ore. A seguito dell’assegnazione di nuove risorse, il 24 maggio 2013 (DGP 1020) è stato siglato un ulteriore protocollo che ha anche stabilito che non vengono conteggiate le ore fruite dagli apprendisti.
Ultimo in ordine di tempo il protocollo siglato il 6 settembre 2013 (DGP 1852) che ha riportato il numero massimo di ore indennizzabili a 400 su base annua.

Ufficio Stampa PAT

Data di pubblicazione
03/01/2014
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Pubblicato il: Venerdì, 03 Gennaio 2014 - Ultima modifica: Giovedì, 08 Marzo 2018

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