

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che regola l’ipotesi di bancarotta individuale. Un provvedimento dai contenuti che si preannunciano essere particolarmente significativi per i soggetti falliti o insolventi, con possibilità di evitare la “morte civile” mediante una strada di accompagnamento alla ristrutturazione della propria esposizione passiva.
Ma non solo: il disegno di legge interviene anche sulla legge sull’usura, sulla salvaguardia dei creditori speciali (ad esempio, le ex mogli che ricevono gli alimenti) e sulla cancellazione dei debiti verso lo Stato. Cerchiamo di comprendere nel dettaglio quali siano le iniziative fondamentali:
Composizione: è una delle più importanti novità del disegno di legge. La persona che ha difficoltà nel pagamento dei debiti ha il diritto di rivolgersi agli Organismi di composizione della crisi che funzioneranno da consulenti gratuiti. Attraverso la loro assistenza sarà possibile predisporre un piano di ristrutturazione dell’ammanco. Per soddisfare le richieste dei creditori, il debitore potrà offrire in garanzia propri beni (attuali o futuri, es. una liquidazione). Il piano andrà poi all’esame del giudice che potrà omologarlo e imporlo a tutti i creditori. L’omologazione sospende ogni iniziativa ai danni del debitore.
Liquidazione: è la procedura riservata a coloro che hanno tanti debiti, ma posseggono altresì delle proprietà che potrebbero consentir loro di fronteggiare le situazioni di emergenza. Tali proprietà saranno affidate a un liquidatore che metterà in vendita quanto necessario per poter soddisfare i creditori. Il percorso, alternativo alla Composizione, prevede l’abbattimento dei costi per i ldebitore, e un accorciamento dei tempi.
Sovraindebitamento: l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non disciplinare lo stato di sovraindebitamento. Negli altri Paesi esiste invece una legge che permette a chi è andato in rosso si avere una nuova occasione, attraverso una riabilitazione civile e commerciale. Non è escluso, in merito, che possa essere introdotto un sistema vicino a quanto applicato in Svezia, dove un’Autorità indipendente valuta le singole fattispecie. In Germania è invece richiesto un accordo della maggioranza dei creditori, negando il salvataggio del consumatore se la maggior parte dei debiti è accesa nell’ultimo anno.
Fonte: http://ww.vostrisoldi.it