e a 200 per il terzo, con un impegno di spesa pari a circa 12 milioni di euro, a cui ne aggiungiamo più di due per il bonus nidi. Ora, a seconda di come il governo interverrà nel prossimo futuro, le nostre misure andranno ricalibrate, in un’ottica naturalmente complementare. In ogni caso lo sforzo fatto dalle strutture provinciali e dall’Agenzia della famiglia è stato molto importante. Gli aiuti economici, però, per quanto importanti, non sono esaustive. Ad essi vanno affiancate adeguate politiche per la conciliazione famiglia-lavoro. In alcuni paesi del Nord europa dove le donne lavorano di più si fanno anche più figli. Perciò ad esempio abbiamo aumentato le detrazioni Icef per le donne che lavorano. Il tema dei nidi aziendali, sul quale abbiamo coinvolto fra gli altri anche l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, è altrettanto significativo. Tutto ciò è confluito nel Piano strategico che abbiamo appena adottato, che si occupa anche di un altro tema, l’emancipazione dei figli dai nuclei familiari di appartenenza. Incentiviamo ad esempio i giovani a prendere casa autonomamente. Non solo: abbiamo pensato ad un indicatore di sviluppo territoriale che calibra i nostri aiuti in ragione dell’effettiva situazione del Comune di residenza. Lo abbiamo fatto per aiutare soprattutto le zone di montagna e più lontane dai centri urbani. Per chi vive nelle realtà più a rischio spopolamento l’aiuto potrà essere maggiore, a parità di altre condizioni. L’indicatore sarà utilizzati per tutti i tipi di sussidi, compresi quelli all’industria e all’artigianato, e anche a fini Irap”. Queste alcune considerazioni espresse dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti in chiusura della cerimonia di apertura del Festival della Famiglia, al teatro Sociale di Trento. “Il Piano strategico mette dunque a disposizione risorse economiche in misura importante alle famiglie del Trentino. Accanto a questo, abbiamo pensato a tutta una serie di politiche che legano il mondo del lavoro alla donna che lavora – ha proseguito - e altre potremo svilupparne in futuro. Stiamo pensando ad esempio ad un punteggio aggiuntivo nei concorsi pubblici per le donne che hanno anche dei figli”.
