

Non si tratta solo di un marchio d'attestazione o di un certificato: aderire al Family Audit significa avviare un percorso di globale trasformazione della dimensione aziendale che investe la sfera professionale (orari flessibili, nidi aziendali, part time) e privata (gestione di figli, coniuge, parenti). Se la vita professionale costituisce una dimensione necessaria e cruciale nell'esistenza di una persona, il mercato del lavoro e le istituzioni sono tenuti a farsi carico della tutela del benessere dei lavoratori nonché a perseguire per i lavoratori il giusto equilibrio tra i vincoli della vita lavorativa e quelli legati alla sfera privata e ai bisogni di cura familiare favorendo la conciliazione. E di questo preciso indirizzo si è preso carico nel 2012 il Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri che con l’Agenzia per la famiglia di Trento, in qualità di Ente certificatore dello standard Family Audit, avviando una prima fase di sperimentazione presso le sedi di 42 Enti ed imprese locali, tra cui Confindustria Trento e UIL di Trento, e nazionali, tra cui Nestlè Italia spa, Enel Energia Spa, Consorzio Altromercato, Caritas italiana, ATM (Azienda Trasporti Milanesi), per introdurre e testare la bontà del marchio Family Audit e verificarne i risultati conseguiti (in allegato l'elenco completo con i nomi dei 42 Enti marchiati). La consegna dei Certificati base Family Audit alle organizzazioni che hanno aderito alla sperimentazione nazionale si terrà giovedì 29 maggio 2014 ed avrà luogo a Roma Largo Chigi 19, presso la Sala Monumentale dalle ore 10.30 alle ore 13.00. Un evento importante per riconoscere pubblicamente questo primo traguardo con la consegna del certificato base, alla presenza dell'assessora provinciale alle Pari Opportunità Sara Ferrari, del sottosegretario con delega alle politiche familiari Franca Biondelli e gli interventi saranno a acura di Ermenegilda Siniscalchi del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del dirigente dell'Agenzia provinciale per la famiglia Luciano Malfer, di Riccardo Prandini dell'Università di Bologna e, in conclusione, si alterneranno alcune testimonianze di rappresentanti di aziende che hanno aderito alla sperimentazione nazionale. Il Family Audit è uno dei sistemi di auditing volontari e richiede alle organizzazioni interessate l’adozione di specifici piani di azione che coinvolgono e qualificano sia gli aspetti organizzativi della propria realtà aziendale sia la gestione delle risorse umane e strumentali. Dalla sperimentazione del Family Audit, che concentra l’attenzione sulla conciliazione vita-lavoro, un concetto emerge con chiarezza: migliori condizioni di lavoro e un supporto diretto alle famiglie favoriscono un miglior clima aziendale con un vantaggio anche sulla produttività e possono accrescere i livelli occupazionali, soprattutto sul fronte femminile. In Italia stanno diventando sempre più numerose le organizzazioni che hanno avviato un percorso di certificazione familiare.
In allegato il programma dell'evento.