Questo è un Paese per bimbi
Una legge provinciale per la famiglia. Caso unico in Italia, è stata approvata a marzo dalla Provincia Autonoma di Trento. Testimonia quanto il Trentino faccia scuola in tema di politiche familiari. Mentre l’Alto Adige non è da meno. La legge 1/2011 è una rivoluzione. Non tanto per il suo impatto finanziario (16 milioni di euro annui a regime). Ma perché supera la logica assistenzialistica con politiche integrate che, muovendo i progetti di vita, favoriscono il benessere familiare. Con una serie di misure concrete, in parte già introdotte.
<<Stiamo erogando il contributo per le famiglie numerose pari a 120-450 euro annui (arrivate finora le domande del 60% degli aventi diritto), abbiamo introdotto il Family Audit (finora adottato da 51 aziende) e istituito l’Agenzia per la famiglia e quattro Distretti Famiglia>> spiega l’assessore alle politiche sociali, Ugo Rossi. <<Nel 2012 istituiremo la Consulta provinciale per la famiglia il ticket sanitario per le famiglie numerose con l’esenzione dal terzo figlio in poi, un modello di governance dei servizi provinciali 0-3 anni e un contributo mensile per il genitore che si astiene dal lavoro al primo anno di vita del figlio>>.
Quanto all’Alto Adige, sono tre i pilastri delle politiche famigliari provinciali: <<Informazione e formazione dei genitori, dice Karl Tragust, capo ripartizione Famiglia e Politiche Sociali dell’assessorato provinciale competente-servizi per la prima infanzia e di conciliazione (asili nido, centri diurni, tagesmutter e nidi aziendali), per i quali spendiamo 15 milioni di euro di cui 7 a carico nostro e gli altri ripartiti tra Comuni e utenti, che assicurano il 14% di copertura e prestazioni economiche alle famiglie. In particolare, nel 2005 abbiamo introdotto l’assegno provinciale al nucleo familiare (100 euro al mese per ogni figlio di 0-3 anni) per redditi non superiori a 80mila euro (erogato per il 2011 a 12mila famiglie) che speriamo di trasformare nel 2012 in assegno unico (provinciale, regionale e statale), garantendo semplificazione burocratica e maggiore trasparenza sui criteri d’accesso>>.
Nel 2010 la Provincia di Bolzano ha speso quasi 500 milioni di euro per le politiche familiari in senso lato, compreso l’assegno di cura per la non autosufficienza (unico in Italia per gli importi, da 530 a 1.800 euro al mese). La spesa diretta per la famiglia ammonta a 239 milioni. <<Nel 2012 sarà pronta la legge provinciale per le famiglie, che attiverà tutti gli attori della comunità locale>> annuncia Tragust.
È il principio fondante della legge trentina: tutta la collettività (società civile, associazionismo familiare, volontariato e terzo settore) è chiamata a partecipare all’erogazione dei servizi. <<Le reti di società attiva consentono di trasformare i costi delle politiche familiari in investimento strategici che sviluppano il sistema economico locale e l’attrattività del territorio>> spiega il dirigente provinciale Luciano Malfer, tra i promotori della legge. Trento sta esportando i primi segmenti del suo modello. Come il Family Audit, certificazione volontaria sul bilanciamento vita-lavoro importato da Francoforte a Bolzano che nel 2003 e nel 2007 a Trento che, con la consulenza dello Studio Associato Equalitas, ne ha fatto uno standard autonomo. Per la sua sperimentazione nazionale la Provincia ha firmato un accordo con il Dipartimento delle Politiche per la Famiglia che prevede 80mila euro di risorse provinciali e 700 euro di fondi nazionali. <<I tempi si sono allungati per la risposta deludente delle Regioni (disponibili solo Puglia e Sardegna). Ma andremo avanti con un bando dedicato alle aziende (50 al massimo)>> riferimento Roberto Marino, capo dipartimento per le Politiche familiari della presidenza del Consiglio.
<<La conciliazione dei tempi sta a cuori di tutti e mi auguro che il nuovo Governo sia possibile continuare sulla strada tracciata>> dice Stefano Fugazza dello studio Equalitas. Intanto, a breve ci sarà il gemellaggio con la Regione Puglia sui Distretti Famiglia. Un’azione concreta? Lo Ski-Family dell’Alta Val Rendena: con un solo genitore pagante tutti i figli sciano gratis e, al costo fisso di 8 euro, hanno un pasto e una bevanda. Il resto d’Italia ha tutto da imparare. Potrebbe cominciare da master in gestione delle Politiche familiari appena attivato dalla Provincia di Trento.
Fonte: Il Sole 24 Ore